“Le nozze di Arianna”, cupola di Doina Botez

Olio su vari supporti (diametro 363 cm, h. 57, superficie calotta 6,5 mq + 6,5 mq superficie vele, totale superficie circa 13 mq, 2000)

Il dipinto fu commissionato da Antonio e Piero Mastroberardino alla fine degli anni Novanta e completato nel 2000.

L’opera monumentale raffigura un baccanale con personaggi e simboli tipici del corteo dionisiaco, legati alla vite, al vino, alla prosperità, ai festeggiamenti.

Ricca di colori e forme, torna a parlare di Dioniso, l’altro nome di Bacco, antico Dio greco della vegetazione, la linfa vitale che scorre nelle piante. In seguito è identificato come Dio dell’estasi, del vino, della sensualità e della libertà e del potere delle passioni: l’essenza della vita nel suo scorrere infinito e selvaggio.
Nell’antica Grecia il vino era anche il simbolo del sangue di Dioniso e per questo motivo era ritenuto donare l’immortalità.
Peculiare è la firma dell’artista, apposta riproducendo il proprio volto inserito nel corpo di un felino su un’ala del dipinto.
L’opera orna una delle cupole delle grotte di affinamento della cantina d’arte di famiglia Mastroberardino.
L’artista, Doina Botez, è pittrice di chiara derivazione espressionista. Nata a Bucarest nel 1951, dal 1989 si è trasferita a Roma.

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